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Una delle cose che ho “imparato” negli ultimi giorni è proprio la differenza tra l’inglese TO LEARN e il corrispondente verbo italiano IMPARARE. In pratica sono la stessa cosa ma spesso nel linguaggio parlato la sfumature sono tante. L’occasione è stata una email privata scritta da un professore italoamericano che invitava un gruppo di real Italians a venire ad un evento per la presentazione di un libro di un italoamericano, così, a suo dire, noi italiani avremmo potuto “…IMPARARE qualcosa della cultura italo-americana”. Ora, questa frase virgolettata, appunto estrapolata dall’email del caro professore, detta così sembrerebbe volesse dire “venite ad imparare qualcosa della nostra grande cultura visto che non ne sapete niente, ciuchi!”. E invece sono sicuro stesse pensando in inglese con il verbo TO LEARN, che in quel contesto la migliore traduzione è TO KNOW, “venire a conoscenza”, “informarsi su nuove cose”. La differenza è  molto sottile, però si presta facilmente ad equivoci e arricciature di naso; quasi la sua frase, sono sicuro detta ingenuamente, finisca invece di risultare offensiva.

Sono tante le differenze tra Italiani Veri e Italo-Americani o, come si dice qui, tra Real Italians e Italian-Americans. Dalla musica al cibo. Fino al modo di parlare tramandato dai loro genitori i quali, l’italiano, non lo conoscevano nemmeno specialmente se emigrati prima della Televisione e dei Quiz di Mike Bongiorno. Perché molti non sanno che è soltanto la TV che ha unito l’Italia nel saper parlare l’italiano: fino al Secondo Dopoguerra un milanese o un piemontese o un veneto non avrebbero capito un siciliano o un pugliese. Figuriamoci nel 1861 anno dell’Unità d’Italia, quando, in questa lettera che segue, trovata il mese scorso in una soffitta del Kentucky e fatta pervenire in un centro italiano di cultura a Boston, si fa riferimento a un personaggio borghese proprietario di una farmacia e pure ancora non tanto scolarizzato da scrivere grammaticalmente corretto. La pubblico così, nella sua interezza, con i suoi errori. La trovo affascinante per questo, nel documento storico che rappresenta. Con versione inglese a seguire. E la foto della lettera.

Palermo, 28 marzo 1862

Caro fratello,

tra poco tempo ho ricevuto la tua lettera con la quale che ci dici di andare dal Console americano tuo amico…con un marinaio anche tuo amico. Intanto ci siamo molto consolati nel sentire di esserti ristabilito dalla malattia, di più ti sei ammogliato per consiglio dei Dottori, e che forse tua moglie abbia dato alla luce il primo figlio o figlia. Ma siamo desiderosi di sapere:

  1. Se tua moglie è cattolica e come si chiama
  2. Se il matrimonio fu fatto più come vuole la Santa Cattolica Chiesa
  3. Se il Battesimo dato al ragazzo o ragazza fu per come vuole la nostra Santa Chiesa.

Altrimenti se queste cose non sono state fatte secondo la Chiesa Cattolica ma come gli americani allora non sei legittimamente ammogliato, ma piuttosto sei in disgrazia di Dio.

Riguardo al resto stato di fortuna posso dire che ho una piccola farmacia mediante i miei travagli ma non posso essere il padrone se prima non pago i debiti che ho fatto per fare la detta farmacia. Io caro fratello sono assai angustiato per come…(incomprehensible words) il mio negozio…

Nostra madre e sorella sono sulle mie spalle e che non so giornalmente come fare.

Il sig.Lauria morì. Il… dovrai farlo…(incomprehensible words) Antonino Landolina nella farmacia…

I Canonici ti salutano ed ancora i nostri parenti ed amici. Nostra madre ti dà la Santa benedizione unitamente. Ti abbracciano tua moglie.

Ed io pure ti abbraccio e saluto tua moglie mia cognata.

Ti raccomando di frequentare i Santi Sacramenti della nostra Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, la Devozione a Maria Santissima e ai Santi nostri avvocati ed alle anime del Purgatorio…

Noi siamo, grazie al Signore, in perfetta salute. Lo stesso speriamo di sentire di te e di tua moglie. Abbracciandoti.

Il tuo affettuoso fratello

Antonino Landolina

ENGLISH VERSION

Palermo, March 28 1862

Dear Brother

Recently I received a letter stating that I have to go to the American Consulate and I went with a sailor… (unreadable) who is also a friend of yours and we were delighted to hear that you were cured from your illness and you also got married upon suggestions from doctors and that your wife had the first son or daughter. First, We are very desirous to know if your wife is catholic and Sicilian, secondly that the wedding was celebrated according to the Catholic Laws.

Also like to know if the boy or girl were babtized according to the Catholic Laws. If the catholic Laws were not followed than your marriage is not legitimate and you are in disgrace with God.

As for our “state of luck”, I own a small pharmacy (drug store) but I cannot be the full owner until I will pay the debts that I contracted to by the said store. I’m very sad about that….(unreadable).

I want to inform you that I have to support our mother and our sister and I cannot carry the financial load. Mr Lauria died… (unreadable)

Greetings to you and your wife from the Canonici and our parents and friends. We send also hugs to your wife. Our mother send you the holy benediction and embracing to your wife and I embrace you and your wife to. I recommend you to follow the holy Sacraments of our Catholic Apostolic Roman Church.

Be devoted to the holy virgin to the saints who are our lawyers and to the souls of purgatory. Thanks to God we are in perfect health and we hope you are also.

Your affectionate brother Antonino Landolina

Source: bostonmagazine.com

BIKING STREETS ISN’T SO SCARY ONCE YOU KNOW WHERE THE DANGERS LIE. TRAIN YOURSELF TO BE ON THE LOOKOUT FOR TROUBLE BEFORE IT FINDS YOU. HERE ARE THE HAZARDS YOU NEED TO KNOW ABOUT, AND THEIR DANGER LEVELS, RANGING FROM DEADLY TO ANNOYING. (Casey Lyons)

DA CITTADINO EUROPEO, SOTTOSCRIVO!

 

Al prossimo siparietto.

Se l’Italia a volte annega in cattive acque, come dal precedente post di Marzo, ritorno a catalogare sul mio palcoscenico di storielle uno spiffero di fine Maggio. Tra le lezioni di italiano e il mio inglese alla “ricerca del tempo perduto”, ho scoperto un documento storico sull’emigrazione (questa volta le navi da crociera non c’entrano) di cui vi parlero’ nel prossimo post.
A volte tra le riviste a cui sono abbonato, ricevo proposte commerciali come anche numeri zero con testimonianze letterarie e non, piccole storielle scritte da aspiranti scrittori. Ne voglio pubblicare due, così, tra quelli che mi hanno colpito in una fugace lettura in subway. Quasi stropicciati. Accartocciati nel taschino della mia camicia. A volte hanno la stessa sembianza di apparire come fantasmi o presenze nella propria mente. Come ricordi mai vissuti: nella stessa maniera in cui Benigni nell’ultimo film di Fellini “La voce della luna” vagando in un cimitero parla nella notte illuminata chiedendosi dove vanno tutte quelle vite una volta seppellite dietro un marmo. Me lo sono chiesto quando ho scoperto che dietro bacheche di un noto social network spesso continuano a vivere persone anche se all’improvviso scompaiono dalla terra: e gli amici continuano a salutare quella persona anche se sanno che il “nome utente” non potrà più loro rispondere.

Personal story by Bobbie Willis

Eugene, Oregon

What saves me from the tedium of another day is falling hopelessly in love with the people I meet: the curly-haired barista at the coffee shop who hands me my change as if dipping his fingers into holy water; the girl with Down syndrome who talks loudly about vacationing with her grandmother; the elderly couple who grow giant bubble-gum-colored puffs of dahlias at the corner of Twelfth and Chambers; the toddler girl across the street who bleats sweetly, “Mama, come see!”. I fall in love with the deep timbre of my brother’s laugh; the way my mother says my name; the way my father calls me sweetheart; the way my sweetheart calls me baby.

Dinosaur

a short story by Bruce Holland Rogers

When he was very young, he waved his arms, snapped his massive jaws, and tromped around the house so that the dishes trembled in the china cabinet. “Oh, for goodness’ sake,” his mother said. “You are not a dinosaur, he thought for a time that he might be a pirate. “Seriously,” his father said to him after school one day, “what do you want to be?”. A fireman, maybe. Or a policeman. Or a soldier. Some kind of hero.

But in high school they gave him tests and told him he was good with numbers. Perhaps he’d like to be a math teacher? That was respectable. Or a tax accountant? He could make a lot of money doing that. It seemed a good idea to make money, what with falling in love and thinking about raising a family. So he became a tax accountant, even though he sometimes regretted it, because it made him feel, well, small. And he felt even smaller when he was no longer a tax accountant, but a retired tax accountant. Still worse: a retired tax accountant who forgot things. He forgot to take the garbage to the curb, to take his pill, to turn his hearing aid on. Every day it seemed he forgot more things, important things, like where his children lived and which of them were married or divorced.

Then one day, when he was out for a walk by the lake, he forgot what his mother had told him. He forgot that he was not a dinosaur. He stood blinking his dinosaur eyes in the bright sunlight, feeling its familiar warmth on his dinosaur skin, watching dragonflies flitting among the horsetails at the water’s edge.

MI SENTO UN PO’ FELLINI IN QUESTA “AMMERIGA” A VOLTE TROPPO SQUADRATA.  Al prossimo siparietto!

Spremere v.t.=Premere con forza per estrarne sugo e umido – Acume=Dal lat.Acumen, Acùere, rendere aguzzo; in senso fig. la forza del cervello affilata che penetra il vero delle cose

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FILOTTETE MANFREDI. Blogger, Attore teatrale, Calabrese, come se la terza fosse una professione. Ho vissuto per 15 anni anche a Firenze proiettando al cinema come nel film di Tornatore, calcando teatri, lavorando nelle promozioni pubblicitarie e raccontando le news in radio: coltivando però la mia dote preferita, quella della curiosità. Poi a Boston, MA ho insegnato italiano alla Societa' Dante Alighieri, ho fatto il traduttore, la guida turistica e l'actor/performer della Commedia dell'Arte. Ho curato inoltre un podcast per l'Ufficio Scolastico del Consolato Generale d'Italia "Tutti in Classe". Nella stagione 2014 ho avviato l'esperimento comico nel programma radio L'ITALIA CHIAMO' su http://litaliachiamo.wordpress.com per poi da settembre a dicembre 2014 nel progetto radio televisivo www.litaliachiamo.com. Dalla fine del 2015 vivo a New York. Dopo tutto questo, essendo figlio e fratello di una sarta, sto cercando di ritagliare il tempo per tessere il mio primo libro di racconti.